Quella del Bahira si ispira alla tradizione ma in ogni territorio ci sono usanze e tecniche diverse
Non si può facilmente determinare una “formulazione originale” della granita.
Secondo fonti autorevoli, le granite siciliane più tradizionali erano quelle ai gusti di limone, mandorla, gelsomino (scursunera) e gelsi neri, e per questo sono inserite nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali dell'isola, ma poi la varietà è aumentata con tanti gusti: caffè, pistacchio, fragola, ecc.
La granita nella descritta consistenza semi-cremosa (più vicina alla tradizione) è diffusa soprattutto nel messinese.
Al Bar Bahira che si affaccia sulla piazza dei giochi del Parco Corolla, sono dei veri maestri (quella ai gelsi è da non perdere).
La composizione della granita messinese è leggermente più dolciastra, viceversa più tendente all'aspro quella catanese-siracusana.
A Messina per abitudine o per tradizione molto radicata nel territorio è abitudine consumare la granita tutto l'anno.
Molto diffusi nel catanese sono il gusto al pistacchio (originario di Bronte), alla mandorla (la minnulata, su cui si versa un goccio di caffè caldo) e i gusti alla frutta: gelsi neri, pesca, fragola.
A Siracusa la granita alla mandorla è una versione con mandorla grezza, ovvero tritata senza rimuovere la pelle marrone dopo la sgusciatura.
In provincia di Ragusa, in particolare nel modicano, è particolare la granita di mandorla abbrustolita.
A Trapani e nel sanvitese è tradizionale la scursunera, quella al gelsomino, ottenuta dall'estrazione dell'essenza del fiore.
Altra specialità della cucina trapanese è la granita di gelsi neri, senza trascurare quella al limone.
Nel messinese è d'uso aggiungere la panna, in particolare in quelle al caffè e alla fragola.
Parco Corolla