Angelo Currò, 60 anni, ha esposto nella galleria del Corolla la riproduzione della nave da crociera
Pesa 40 chili, riproduce ogni minimo dettaglio e la sera si illumina come quando solcava il mare Mediterraneo. A fare rivivere la Concordia, la nave della Costa che si è inabissata al largo dell’isola del Giglio è stato Angelo Currò, 60 anni, ex dipendente della centrale termoelettrica Edipower/A2A, appassionato di modellismo. La riproduzione della nave in scala 1:10 è stata esposta nella galleria del Parco Corolla lo scorso marzo.
Tanti i curiosi che si sono soffermati stupiti della cura con cui è stato realizzato la nave. Il signor Currò, nato a Milazzo ma residente a Pace del Mela, oggi pensionato, è un appassionato di crociere. Ne ha fatte ben diciotto. «Avevo acquistato il biglietto per fare un viaggio sulla Concordia qualche settimana prima dell’incidente e questa coincidenza mi ha ispirato ancora di più», rivela. La passione per il modellismo è nata tre anni fa. Durante la tappa di una crociera in Croazia ha acquistato il modellino di un veliero. Per gioco lo trasformò (oggi fanno bella vista ben cinque alberi al posto degli originali tre), così è nata la passione. Fino ad oggi - assicura Currò - ha realizzato due velieri di un metro e mezzo di lunghezza per un metro di altezza e una feluca. Poi ha deciso di confrontarsi con una nave da crociera e ha scelto la Concordia. «Ho lavorato cinque ore al giorno per tre mesi e mezzo. L’ho ultimata il 31 dicembre scorso. Esattamente lo stesso giorno del 2011, pochi giorni prima del naufragio, avevo acquistato il biglietto».
La realizzazione non è stata particolarmente complessa. «L’unica difficoltà l’ho avuto sulla prua. Mi è venuto in soccorso mio figlio, di certo più paziente di me. I dettagli sono fedeli. Ho realizzato anche un campo da tennis».
Angelo Currò, che fino ad oggi ha declinato numerose offerte per la vendita del suo gioiellino, ha già individuato un altro obiettivo: vuole costruire il modello della nuova ammiraglia della Costa, si chiama Diadema.